Doppia detersione: storia, verità e falsi miti

Doppia detersione o doppia pulizia? La double cleansing ha origini coreane o giapponesi? Con quali prodotti si esegue e a chi è adatta? Scopri tutto ma proprio tutto in questo articolo.

Da quando la skincare coreana è diventata di moda in Europa, ha portato con sé anche alcune pratiche tipiche del mondo asiatico, una fra tutte: la doppia detersione.

Come sappiamo, alla base di una pelle sana c’è la detersione, che andrebbe eseguita mattina e sera, con uno o più prodotti, al fine di rimuovere lo sporco esogeno, che si accumula sul viso durante il giorno e proviene dall’esterno (make up, smog, polvere) e lo sporco endogeno, che si compone dei detriti cellulari che noi stessi produciamo.

Una pelle non correttamente detersa compromette gli step successivi della skincare e si predispone a infiammazioni, impurità e inestetismi.

Come nasce il concetto di doppia detersione e perché ha riscosso così tanto successo?

doppia detersione

La storia della doppia detersione

Benché online si faccia risalire la paternità della doppia detersione alla skincare coreana, in realtà è nata molto prima, in Giappone, per poi evolversi in Corea.

La doppia pulizia giapponese

In giappone si chiama doppia pulizia e “nasce” per così dire come parte del rituale di preparazione delle Geisha. Queste artiste infatti erano solite utilizzare un trucco che ricopriva tutto il viso e parte del corpo con delle misture di grassi (bintsuke) e polveri (oshiroi) che creavano uno strato compatto e duraturo ovviamente difficile da rimuovere. La cura della pelle in Asia è molto sentita, perché rappresenta l’espressione della bellezza interiore, quindi ha dei rituali ben precisi. La doppia pulizia si componeva in genere di tre step:

  • applicazione e massaggio di un olio vegetale per sciogliere le misture applicate, spesso era l’olio di camelia
  • utilizzo di un sapone a base di riso, seta e fagioli azuki per andare a rimuovere il mix creatosi sul viso
  • rimozione dei residui con un panno umido e caldo di tessuti delicati

Utilizzando oli vegetali puri, quindi non gli oli detergenti che abbiamo a disposizione oggi, era necessario un sapone per riuscire a rimuovere efficacemente dal viso ogni residuo di prodotto.

Double cleansing coreana

Quando il mercato della cosmesi coreana si è sviluppato ha subito notevolmente le influenze di quello giapponese e in parte anche di quello europeo. 

Nei famosi 10 step della skincare coreana infatti, i primi due sono proprio dedicati alla doppia detersione, eseguita con detergente oleoso e detergente schiumogeno. 

Alla Corea va sicuramente però dato il merito di aver reso noto in tutto il mondo questa pratica, rendendola di tendenza anche da noi in Italia.

doppia detersione

Che cos’è la doppia detersione

La doppia detersione è un trattamento di pulizia del viso basato sull’impiego di due diverse tipologie di detergenti in un’unica fase. Sebbene venga spesso definita come “detergere il viso due volte” in realtà il viso viene deterso una sola volta ma in due fasi consecutive.

  • la prima fase si esegue con un detergente a base oleosa per rimuovere sostanze liposolubili come trucco, filtri solari, sebo, sporco e smog;
  • la seconda fase si esegue in successione, applicando un detergente a base acquosa che andrà a rimuovere il precedente e i residui di sporco idrosolubile.

A cosa serve la doppia detersione e quando eseguirla

Sebbene sia molto di tendenza oggi, la doppia detersione dovrebbe rimanere una scelta dettata da esigenze personali. Non è affatto necessaria ad ogni costo e se non eseguita nel modo corretto o con i giusti prodotti può altresì essere deleteria per la pelle.

Quindi è bene non affidarsi solo alla moda, ma ragionare con cognizione di causa.

  • Quando è utile? Se si indossa un trucco waterproof, protezioni solari con filtri fisici o si ha una pelle particolarmente grassa.
  • Quando invece non serve? Se non sussistono i casi di cui sopra e quando la barriera cutanea è compromessa, la pelle sensibilizzata e si è in condizioni di malattie dermatologiche.
  • Quali sono i potenziali benefici della doppia detersione? Una pulizia più accurata permette alla pelle di ricevere meglio i trattamenti successivi.
  • E i potenziali svantaggi? Se eseguita con prodotti errati, con una modalità sbagliata, troppo di frequente o su una pelle non adatta, può portare la pelle verso delipidizzazione e irritazione.
doppia detersione

In cosa consiste la doppia detersione e perché va eseguita in due fasi

Come spiegato, la doppia detersione prevede l’utilizzo di due prodotti, uno oleoso e uno acquoso. Questo avviene perché si sfruttano due tipologie di detersione:

  • quella per affinità: per cui il simile scioglie simile, quindi un olio attrarrà le materie simili e le scioglierà con delicatezza, siano esse sebo, sporco o make up
  • quella per contrasto: in cui sostanze che si chiamano tensioattivi, renderanno possibile il legame fra oli e acqua permettendo sia di rimuovere i residui oleosi che quelli acquosi.

Perché sovrapporli? 

Effettivamente un detergente per contrasto sarebbe in grado di rimuovere sia lo sporco lipofilo che quello idrofilo. Ma per farlo ci sarebbe bisogno di tensioattivi molto efficaci, che potrebbero quindi alterare la barriera cutanea.

D’altra parte oggi molti detergenti per affinità contengono anche tensioattivi delicati: si riconoscono perché al contatto con l’acqua diventano lattescenti e riescono ad asportare completamente lo sporco dal viso senza bisogno di secondi passaggi.

Fortunatamente oggi sul mercato ci sono validissimi prodotti, ecco perché la doppia detersione, che era indispensabile per una Geisha, oggi è un’opzione ma non la regola. Bisogna scegliere in base alle esigenze della pelle.

double cleansing

Come scegliere il detergente per affinità

Veniamo quindi alla scelta dei prodotti. Oggi non ci sono solamente miscele di oli puri in commercio, per cui ovviamente un detergente a contrasto o un sapone diventano indispensabili. Esistono tantissimi detergenti per affinità che possono essere utilizzati da soli o nella doppia detersione.

Li troviamo in forma di oli, burri, unguenti, balm ma anche creme e latti detergenti.

La scelta può essere fatta in base al tipo di pelle:

  • la pelle secca gioverà di oli come quello di cocco, moringa e argan
  • una pelle matura di olio di rosa canina, melograno, vinaccioli e tè verde
  • le pelli miste e grasse preferiranno oli più leggeri come avocado, jojoba e Meadowfoam
  • pelli sensibili di olio di camomilla, calendula e avena

La texture può essere invece scelta in base alle personali preferenze.

Il detergente oleoso ingrassa la pelle?

Assolutamente no, non rinunciate alla detersione oleosa se avete la pelle grassa, anzi ricordate come un detergente oleoso si lega al sebo per affinità; l’utilizzo invece di detergenti schiumogeni troppo sgrassanti potrebbe risultare deleteria

Si possono utilizzare gli oli vegetali naturali come ad esempio l’olio di cocco?

Gli oli vegetali allo stato naturale non sono progettati per la detersione, non emulsionano e possono risultare comedogenici cioè facilitare la formazione dei punti neri. Quindi deve sempre seguire un detergente per contrasto se si vogliono utilizzare.

Come scegliere il detergente per contrasto

Anche questo va selezionato in base alle esigenze della pelle, scegliendo formule che contengono ingredienti utili:

  • una pelle secca preferisce ingredienti delicati come avena, riso, pantenolo
  • la pelle matura ha bisogno di antiossidanti come le vitamine C ed E e inoltre potrebbe beneficiare di piccole quote esfolianti
  • pelli miste e grasse potrebbero giovare di inclusioni di salicilico e sostanze assorbenti come argille e carbone
  • le pelli sensibili vorranno invece ingredienti lenitivi come bisabololo, calendula, malva e aloe

Il detergente per contrasto può avere varie forme: gel, mousse, liquido o anche sotto forma delle famose syndet (detergenti solidi non sapone). 

Quali sono le caratteristiche di un buon detergente schiumoso per la pelle?

  • elimina lo sporco e libera la cute dalle tossine senza aggredirla;
  • ripristina il valore acido del pH nei valori normali che oscillano tra i 4,7 e i 5,7;
  • favorisce il turnover cellulare;
  • prepara la pelle ad accogliere i nutrimenti;

Come si esegue correttamente la doppia detersione

Oltre a selezionare i giusti prodotti è importantissimo anche eseguire la doppia detersione in modo corretto. Ecco gli step:

  1. a mani asciutte massaggiare per 20-30 secondi una erogazione di detergente per affinità sul viso anch’esso asciutto assicurandosi di raggiungere i contorni del viso e le zone più ostiche come le pieghe.
  2. senza risciacquare, applicare una erogazione di detergente puro a contrasto sul viso sempre a mani asciutte e massaggiare altri 20-30 secondi, affinché raccolga tutti i residui
  3. bagnare le mani ed emulsionare i prodotti per poi procedere ad un abbondante risciacquo.

Il massaggio deve essere lungo e delicato, per raccogliere tutto lo sporco senza strofinare o irritare la pelle. Si può coadiuvare la rimozione dei prodotti con un panno o una spugna, purché delicati.

Molte persone tendono ad effettuare un risciacquo fra le due applicazioni di prodotti. In realtà così facendo si lava il viso due volte e questo risulta più aggressivo per la pelle. Applicando invece i due prodotti in sequenza diretta, senza aggiungere acqua, la detersione avverrà in unica fase, senza risultare troppo delipidizzante.

Ogni quanto va fatta la doppia detersione

Così come la sua scelta come tipologia è assolutamente personale, anche la frequenza lo è. In alcuni casi basta una sola volta, magari alla sera se c’è anche del trucco da rimuovere. In altri può essere utile anche due volte al giorno, se ad esempio la pelle è particolarmente grassa.

Per capire quale frequenza è migliore per noi è fondamentale valutare le reazioni della pelle perché se eccessivamente pulita può presentare segni di secchezza o irritazione.

Ora che sai tutto sulla doppia detersione, scegli i prodotti più adatti a te su Moody Skin!

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